CEDRO UNA VOLTA
La scelta di un albero come monumento per una piazza é abbastanza inusuale. Ancor piú se pensiamo che la piazza in questione già in passato aveva ospitato un Albero, per la precisione un cedro. Si decise poi di abbatterlo. Questa decisione aprì un grande dibattitto pubblico tra chi vedeva l’abbattimento come una violenza contro quel pezzo di città e chi sosteneva che abbattendolo si sarrebbe goduto meglio la piazza.
Ora, anni dopo, siamo tutti concordi nel dire che forse fu fatta la cosa giusta. Con l”abbattimento e il contestuale rifacimento della pavimentazione si é creato un luogo che prima non c’era.
Manca però un monumento, qualcosa che riattivi la nostra memoria…e allora perché non un cedro?
Proviamo ad evitare che tutto cambi senza lasciare traccia. Tanti sono gli esempi che si potrebbero citare, caso recente il teatro Cressoni, su cui ora si costruisce un edificio residenziale, senza preoccuparsi di cancellare ogni traccia fisica e spirituale dello storico teatro.
La domanda infatti che vogliamo porci e porvi é sempre la stessa:
come possiamo crescere se non conserviamo la storia del nostro passato? Ricordare è il modo migliore per costruire il futuro!
PRESENZE INGOMBRANTI
“Cedro una volta” partecipa alla mostra PRESENZE INGOMBRANTI che inaugura oggi presso la Tenuta dell’annunziata e proseguirà sino a domenica 6 gennaio 2019 tutti i giorni dalle 15.30 alle 19.00.
In questa mostra saranno esposti gli scatti che quattro fotografi hanno dedicato alle sculture pubbliche della città di Como, e alcune proposte di sculture monumentali per il capoluogo lariano formulate da quattro tra studi architettonici e architetti.
A cura di Pierluigi Ratti e Carlo Pozzoni
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Aggirandosi per le vie del centro e della prima periferia di Como si possono incontrare molte sculture, di alterna qualità artistica, ma quasi tutte abbandonate a se stesse. Nel caso di una delle più belle, quella realizzata da Paolo Minoli insieme con l’architetto Mario Di Salvo, l’abbandono comporta anche il suo utilizzo improprio come “fioriera” dei bar di corso Garibaldi …
La prima delle due sezioni di cui è composta la mostra (la sezione fotografica) si concentra proprio su alcune sculture della città, nel tentativo di riportarle all’attenzione del pubblico, di evidenziarne la bellezza e di documentarne non di rado l’incuria.
La seconda sezione raccoglie progetti di sculture pensate per le piazze e altri ambiti pubblici comaschi: piazza Cavour e piazza Roma (le due piazze più irrisolte della città), piazza Verdi, ma anche l’area antistante l’ospedale Sant’Anna. Progetti in alcuni casi visionari o provocatori, in altri casi realistici ed effettivamente realizzabili, che hanno il comune obiettivo di riaprire la discussione sul ruolo dell’arte nella riqualificazione del tessuto urbano.